Dove la terra è aspra, e a volte cade.
Dove la vegetazione si aggrappa, a volte sgretola, più spesso trattiene.
Dove il vento ha lo stesso rumore dell’acqua che scorre, perché scuote infinite fronde, e vento e ruscello rinfrancano in ugual misura.
Dove silenzio, solitudine, fatica, distanze – orizzontali e verticali – sono minuti, ore, giorni.
Dove senti te stesso, invece delle voci delle aspettative altrui.
Ecco dove il mio spirito è vivo e libero.
Poi torno, e sprofonda, lo sguardo alzato a desiderare.
fracatz
Mag 09, 2022 @ 07:25:40
sembra come non sia sufficiente il solito tran tran del vissuto quotidiano offerto dalle civili metropoli democratiche occidentali, io, ad esempio, sogno ancora un bell’attico vista mare a Civitavecchia, molto più vivibile ed economico della mia residenza nella capitale, circondato però dalle vicende di figli e nipoti.
Resisti
elipiccottero
Mag 09, 2022 @ 07:29:00
Non posso fare altro che resistere, in fondo 🙂
Ma per me che non ho mai amato le folle vivere nella provincia più popolosa d’Italia è una sfida quotidiana.